Suntuosa, affascinante Meneghini, senza tema di sminuirsi riprende temi accademici, sempre olio su tela. Vi immette un tocco di sana follia celando, ogni opera, sempre significati reconditi, come il ciclo La vita in maschera. In questa piccola-grande metafora della vita, nel primo step il volto è mascherato, nel secondo si intravedono solo gli occhi, nel terzo si vede tutto il corpo mentre i comprimari rimangono mascherati. Notevole pure Pudore, ragazza che copre il seno, Infedeltà, sul grembo la rosa gialla del tradimento, ma non si vede il capo, quindi atto fisico e non mentale.
Critico: FABIO BIANCHI
Piacenza, Gennaio 2012