“Le stagioni sono MUSICA”

Le tue stagioni in sembianze di donna coronano la girandola di ritorni del tempo non misurabile. Tutto quello che dipende dalle Muse è musica. (Platone-Repubblica).
Allora anche le tue stagioni sono musica.
Sono quella speciale musica del silenzio che i quadri hanno la magia di possedere.
Quello che anni fa raccontavo di te, qui si manifesta nel particolare riconoscimento delle stagioni attraverso fiori e ghiaccio frammentato
come granita nel cristallo. Scrissi : “Guardi i quadri e ascolti. Ad un certo momento il normale meccanismo percettivo si inceppa e comincia a girare da altra parte”.
Tal d’oro che li tiene assieme.
Se li guardi così, se ascolti il loro SILENZIO, anche se sei carico d’anni puoi sentirti giovane dentro e sentire la vita respirare.
Sono da amare e meditare queste tue illuminazioni dove la forma e il colore incantano oltre la soglia della realtà diventando un nuovo mito.
Non sono le nostre ma le tue stagioni, la tua anima espressa, la tua fantasia denudata per noi, nel freddo, nella tenerezza, nell’ardore, e nella malinconia .
E su tutto, quegli occhi e quei sorrisi che fanno parte di sogni impossibili, di aggettivi non trovati, di altro silenzio ancora, di altra Musica.
Ora sembra di cogliere l’infinito in certi particolari , e cercare il filo.

Critico: GIORGIO RIGOTTO
16 giugno 2022

altre critiche

“BUONA LA PRIMA“

Siamo in un granaio palladiano che fa parte di una delle opere incompiute di Andrea Palladio … Incompiute paiono anche le opere di Antonietta perché un quadro non è mai finito, almeno per l’artista. Trent’anni fa un critico francese scriveva che “Occorre stare attenti perché le parole possono gettare sull’arte un’ombra impenetrabile.”

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“Le stagioni sono MUSICA”

Le tue stagioni in sembianze di donna coronano la girandola di ritorni del tempo non misurabile. Tutto quello che dipende dalle Muse è musica. (Platone-Repubblica).
Allora anche le tue stagioni sono musica.
Sono quella speciale musica del silenzio che i quadri hanno la magia di possedere.
Quello che anni fa raccontavo di te, qui si manifesta nel particolare riconoscimento delle stagioni attraverso fiori e ghiaccio frammentato
come granita nel cristallo. Scrissi : “Guardi i quadri e ascolti. Ad un certo momento il normale meccanismo percettivo si inceppa e comincia a girare da altra parte”.
Tal d’oro che li tiene assieme.
Se li guardi così, se ascolti il loro SILENZIO, anche se sei carico d’anni puoi sentirti giovane dentro e sentire la vita respirare.
Sono da amare e meditare queste tue illuminazioni dove la forma e il colore incantano oltre la soglia della realtà diventando un nuovo mito.
Non sono le nostre ma le tue stagioni, la tua anima espressa, la tua fantasia denudata per noi, nel freddo, nella tenerezza, nell’ardore, e nella malinconia .
E su tutto, quegli occhi e quei sorrisi che fanno parte di sogni impossibili, di aggettivi non trovati, di altro silenzio ancora, di altra Musica.
Ora sembra di cogliere l’infinito in certi particolari , e cercare il filo.

Critico: GIORGIO RIGOTTO
16 giugno 2022

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“BUONA LA PRIMA“

Siamo in un granaio palladiano che fa parte di una delle opere incompiute di Andrea Palladio … Incompiute paiono anche le opere di Antonietta perché un quadro non è mai finito, almeno per l’artista. Trent’anni fa un critico francese scriveva che “Occorre stare attenti perché le parole possono gettare sull’arte un’ombra impenetrabile.”

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