Guardo e cerco di non ascoltare la conversazione, ma qualcosa devo pur rispondere. Cerco l’isolamento interiore per ascoltare quello che i quadri sussurrano alla mia anima. So che poi non sarà più così. Ascolto come fosse la prima frase d’amore, mi avvicino ai volti sperando nella rivelazione di un segreto, ai corpi confidando in una carezza.
Non so come faccia il piccolo soggiorno a contenere tanta esplosione di significati e come non si aprano, da sole, le finestre per far conoscere ai cieli li fuori tanto fulgore.
Ma li vicino c’è Guardami. Guardami perchè posso essere tua, perchè sono imprendibile, perchè so ricevere. O guardami soltanto come forma d’amore. Guardami non vedermi soltanto, ma penetrami con tutta la forza che puoi della tua anima e dei tuoi pensieri come atomi instancabili.
Nel congedo ho detto ad Antonietta, tenendole tutte due le mani: “Vedi, ormai noi non siamo più insidiati dalla giovinezza ma mi ero fatta l’idea, visionando qualche giorno fa i quadri da un dischetto, che tu fossi tremendamente giovane. Ero nel giusto. Ho conosciuto un artista che non invecchierà mai perchè è giovanissima nell’anima.”
Critico: GIORGIO RIGOTTO
Vicenza, novembre 2009