“IL GIOCO”: edifici fatiscenti, scheletri architettonici di una città colpita da un evento drammatico e irrimediabile, si stagliano verticalmente ai due lati del quadro, creando una fuga prospettica che mostra a distanza solo macerie e un incolmabile vuoto, accentuato dall’uso di colori puri come il bianco e il nero. Unico segno consapevole di vita, che emerge a spezzare le livide atmosfere della tragedia, un bimbo dal maglioncino rosso che gioca in primo piano con una palla rossa anch’essa. Si allontana da tutte quelle macerie e corre incontro allo spettatore, come simbolo di forza individuale e al contempo di rinascita collettiva, espressione del futuro, solo nella pianificazione del quale si può vincere temporaneamente la morte.
Critico: CRISTINA AGLIETTI
Catalogo SINESTESIE L’Aquila, giugno 2010